La rievocazione Storica

Il Carnevale di Verrès rievoca un fatto realmente accaduto: alla morte di Francesco di Challant (1442), tutti i suoi averi andarono in eredità alle figlie Caterina e Margherita.

La successione fu osteggiata dai parenti maschi di Caterina, ed in particolare dal cugino Giacomo di Challant-Aymavilles, che reclamavano i feudi per sé in virtù della Legge Salica che impediva alle donne la successione nel feudo.

Caterina, battagliera e forte del testamento del padre, noncurante dei bandi e degli editti comprò dalla sorella parte dei beni, e una volta citata a comparire in giudizio, la contessa non si presentò.
S’intensificarono quindi le operazioni di difesa ed i preparativi di guerra; il marito di Caterina, Pierre d’Introd, raccolse molti uomini d’arme nella cappella del Castello di Challant e questi giurarono sul messale, in presenza di Caterina, di combattere “usque ad mortem” in difesa della loro Signora.
Caterina intanto cercava di ingraziarsi il popolo; cosi, il 31 maggio, festa della Trinità, la contessa scese a Verrès con Pierre d’Introd e 50 dei loro uomini armati; i Conti andarono a pranzo dal Reverendo Pietro di Chissè, Prevosto della collegiata di Verrès.
Dopo il pranzo, Caterina e Pierre d’Introd, si presentarono sulla pubblica piazza di Verrès, mettendosi a ballare al suono del piffero e del tamburo, in mezzo al popolo che con grida di gioia ad ogni momento esclamava:

Vive Introd et Madame de Challant

Il ricordo di quel gesto altamente democratico viene tramandato negli anni e nei secoli. Nonostante la casata degli Challant sia scomparsa, quel fatto rimane nella memoria del popolo, al punto che alcuni Verrezziesi decisero nel 1949 di rievocarlo nel periodo di Carnevale, fondando il Comitato del Carnevale Storico di Verrès.

Come simbolo di continuità tra passato e presente, ancora oggi, il sabato di Carnevale, Caterina di Challant accompagnata dal consorte Pierre d’Introd, scende in piazza Chanoux per incontrare il popolo. La vicenda si svolge in mezzo allo sfolgorio delle fiaccole, alle note delle trombe ed ai rulli dei tamburi. Dopo la presentazione del seguito di nobili, finalmente giunge Caterina che al grido di “Vive Introd et Madame de Challant” balla con un popolano. Il Gran Ciambellano legge il proclama, invitando tutti all’allegria e a dimenticare i problemi e gli affanni. La sfilata raggiunge Piazza René de Challant, dove Caterina riceve i poteri dal Sindaco. La schiera di nobili e popolani si dirige poi verso il maniero, pronta a trascorrere una lunga nottata tra musiche e balli.

Il giorno seguente, nel primo pomeriggio, si ripete la presentazione e la sfilata di Caterina, poi si sale al Castello per un pomeriggio di festa dedicato ai bambini.
La sera, sempre al maniero, viene servita la cena, seguita da una serata danzante.
Il lunedì, al mattino, la Castellana visita i ristori del borgo e si reca alla Microcomunità. Nel pomeriggio sono i bambini di Verrès i protagonisti della festa con giochi e laboratori medioevali.
Sempre al castello, la sera, si svolge la rappresentazione teatrale di “Una partita a scacchi” di Giuseppe Giacosa, seguita da un Gran Galà.

L’ultimo giorno di Carnevale, il martedì, inizia con la distribuzione di polenta, saucisses, fisous, fisous et vin clair de notre, in piazza René de Challant.
Nel pomeriggio, si snoda per le vie del borgo una sfilata di gruppi folkloristici e mascherati, carri allegorici, bande musicali, sempre accompagnati da Caterina e dal suo seguito. L’ultimo appuntamento del Carnevale è il Veglionissimo di chiusura al Castello, serata con ballo in maschera.

Dal sabato al mercoledì mattina, Caterina è la Signora incontrastata non solo di Verrès, ma anche del Castello dove ogni sera serate danzanti conviviali rallegrano lo spirito dei partecipanti.

Il Carnevale Storico di Verrès vede il coinvolgimento di circa 250 figuranti.